Cosa aspettarsi a Zanzibar: il primo impatto

pttt

Il primo impatto a Zanzibar

Appena l’aereo atterra a Zanzibar, l’istinto è quello di guardare subito fuori dal finestrino. Le palme da cocco catturano l’attenzione e danno subito l’idea dell’ambiente tropicale. Non vedo l’ora di scendere per la curiosità di scoprire un posto nuovo. Il portellone dell’aereo si apre e l’aria calda e umida mi avvolge.

Qual è il primo impatto?

Un’afa pungente che fa quasi rallentare il respiro mi accompagna fino all’ingresso al terminal del vecchio aeroporto, abbastanza diverso da quelli a cui siamo generalmente abituati.

Al momento a Zanzibar sono attivi due aeroporti: uno vecchio che già anticipa la realtà dell’isola e uno nuovo di zecca, inaugurato da poco tempo, in stile occidentale. L’arrivo nell’uno o nell’altro dipende dalla compagnia aerea scelta. I voli charter, per esempio, atterrano ora nel nuovo aeroporto dove gli assistenti dei grossi tour operator smistano i clienti verso il villaggio turistico prescelto. Tutto viene svolto in modo occidentale, il più possibile simile al nostro, forse per diminuire lo shock iniziale dovuto all’arrivo in una realtà tanto diversa. 

Ebbene si! I viaggiatori non sono tutti uguali, c’è chi preferisce avere degli standard più vicini alla propria cultura e chi preferisce assaporare qualcosa di diverso. Io ho sempre fatto parte della seconda categoria in qualsiasi parte del mondo!

Cosa aspettarsi a Zanzibar?

Esco dall’aeroporto e tante persone mi vengono incontro per aiutarmi con la valigia (ovviamente questo aiuto comporta una piccola “mancia”).

Il taxi parte verso la mia destinazione e inizio a guardare fuori dal finestrino: mi trovo di fronte un mondo completamente nuovo, diverso, polveroso. Il traffico disordinato visibile davanti al taxi: bus, biciclette, “boda boda” con due o tre persone sulla moto. Ai bordi delle strade tanta frutta tropicale esposta in baracchine, negozietti e mercati vendono di tutto.

Uno scenario molto forte per chi non é abituato e una prima cosa salta subito agli occhi: la povertà. Si perché Zanzibar non é solo il paradiso tropicale con spiagge da sogno e cocktail al tramonto. 

Zanzibar a primo impatto ti sconvolge, ti sbatte in faccia la diversità, una realtà così diversa dalla nostra che ti fa quasi pensare: dove mi trovo?

Un viaggio al di fuori dei grossi villaggi turistici di stampo occidentale richiede una grande capacità di adattamento e comprensione. Tante cose richiedono pazienza: le strade dissestate e piene di fossi, aspettare più di un’ora per la cena al ristorante, i tanti venditori di escursioni e souvenir. Abitudini e cultura sono completamente diverse dalle nostre.

Inizialmente potrà sembrare un pò difficoltoso ma non appena si entra a contatto con la vera realtà locale si capisce che il loro stile di vita, diverso dal nostro, non è male. Ad ogni problema corrisponde un grosso “hakuna matata”, il loro non attaccamento a cose e persone é, secondo la mia opinione, quasi invidiabile! 

In Occidente siamo abituati ad avere tutto e subito anche per qualcosa di cui potremmo benissimo fare a meno.  A Zanzibar ho imparato che le persone si accontentano di poco e lo vivono molto meglio di quanto non facciamo noi. Vivono con poche cose materiali ma hanno tanto dentro, apprezzando il dono della vita. Si vive alla giornata senza l’ansia del futuro, sotto il sole che inscurisce ancora più la pelle e il sorriso sulle labbra. La vita viene presa con calma e senza pensieri. 

Che un viaggio di questo tipo sia l’invito a rallentare le nostre vite un pò troppo frenetiche?

24 Commenti

  1. ANTONELLA

    Ricordo perfettamente le biche delle strade di Zanzibar! la persone sorridono e prendono tutto con molta più calma di noi, è vero, ma non sono sicura che non abbiano pensieri… la situazione economica è veramente molto difficile

    1. mamaduniatravel

      Sicuramente ovunque in ogni parte del mondo si hanno pensieri, ma credo che la capacità e il modo di affrontarli sia molto diverso dal nostro. Io abito lì parte dell’anno a stretto contatto con la popolazione locale e vedo è che il modo di affrontare la vita che fa la differenza 😉

  2. Teresa

    Durante il nostro primo viaggio a Zanzibar abbiamo soggiornato in un resort e non abbiamo avuto moltissimi contatti con i locali; ma quando ci siamo tornati (altre tre volte) abbiamo soggiornato nelle guesthouses e abbiamo quasi “vissuto” con gli zanzibarini. Malgrado la povertà, sono persone meravigliose!

    1. mamaduniatravel

      Sono questi i viaggi migliori secondo me! A contatto con la popolazione locale..

  3. Sara Bontempi

    Sicuramente questo tipo di viaggio ti porta a vivere in maniera più lenta e rilassata, a sorridere a chi ti sorride senza avere nulla che quel sorriso da regalarti. Quando vado in vacanza in posti come questi porto sempre anche qualcosa da regalare, come matite e pastelli per i bambini, creme o profumi per le donne, che accettano volentieri.

    1. mamaduniatravel

      anche a me fa piacere sempre portare qualcosa.. non sono mai andata a mani vuote.. molte volte basta poco per far felice qualcun altro <3

  4. Arianna

    Sono stata a Zanzibar in un resort e ovviamente era tutto bellissimo, da buona viaggiatrice però avevo girato l’isola indipendentemente e avevo visto la realtà vera dell’isola che peraltro mi è piaciuta molto, ci tornerei volentieri

    1. mamaduniatravel

      hai fatto benissimo, il resort spesso ci da solo un quadro generale però chi ha la curiosità ha modo comunque di vedere tanto altro, hai fatto benissimo! Secondo me la vera realtà dell’isola è quello che fa di Zanzibar un’isola speciale..

  5. Angela

    Non ci sono mai stata a Zanibar, però spesso capita che ci aspettiamo qualcosa dal luogo dove stiamo andando invece troviamo l’opposto. D’all’ altra parte i viaggi sono così, entrare in contatto con i popoli anche se sono poveri, solo così ci rendiamo conto della differenza.

    1. mamaduniatravel

      Si esatto, ci vuole molta comprensione e l’importante è che l’inaspettato sia sempre una bella esperienza che arricchisce e che ci fa tornare a casa migliori di prima!

  6. La Kry

    Il bello di questo articolo è che non fornisce il solito quadro da cartolina tanto usuale su molti siti.
    E’ giusto sapere, prima di mettersi in viaggio, che c’è molto altro oltre alle foto scattate ad arte che invogliano a prenotare viaggi senza pensare troppo.

    1. mamaduniatravel

      lo scopo è proprio quello.. il mio sguardo è soprattutto quello di una persona che parte dell’anno abita lì.. molte volte una o due settimane di vacanza non sono sufficienti per capire l’intero contesto culturale.. però ho notato che a molte persone piace anche questo aspetto non sponsorizzato dai grossi venditori di vacanze 😉

  7. Cristina

    E’ un viaggio che vorrei proprio compiere prima o poi! Ultimamente i miei viaggi sono più lenti rispetto a quando ero giovane, perchè cerco di godermi il momento, sensa l’ansia di vedere tutto. Il bello di un viaggio per me è cercare di immergersi nel contesto che si visita con usi ed abitudini non fermandosi alla superficie. A qualcuno il tuo articolo potrebbe “spaventare” a me invece, ha fatto venire una voglia pazzesca di partire! Grazie

    1. mamaduniatravel

      🙂 il mio articolo nasce dopo aver visto lo shock nel volto di alcuni viaggiatori all’arrivo.. però poi dopo l’impatto iniziale e un paio di giorni.. nessuno vuole andare più via muahauahah

  8. Libera

    Ma sai che mi hai dato molti spunti utili con questo articolo? Non ci avevo mai pensato seriamente eppure Zanzibar potrebbe essere proprio una meta adatta a me.

    1. mamaduniatravel

      Zanzibar è fantastica, si possono scegliere diverse soluzioni e si possono fare tantissime attività senza tante ore di volo e differenze di fuso orario..

  9. Eliana

    L’impatto che hai avuto è stato simile al mio all’arrivo in Madagascar: ma è giusto così a mio avviso. Se voglio le comodità di casa sto a casa, giusto? É per questo che dico sempre che un paese come l’Africa non è per tutti, a meno di non alloggiare in un 5 stelle plus e lontano dalla realtà africana. Così il viaggio perde di senso a mio avviso. Non vedo l’ora di leggere altri tuoi racconti riguardo a Zanzibar, è una meta che sogno da anni!

    1. mamaduniatravel

      Esatto! Concordo perfettamente.. è quello che dico sempre anche io.. l’Africa non è per tutti.. o la ami o la odi.. io faccio parte di quelli che la amano <3

  10. Annalisa Trevaligie-Magazine

    Finalmente un articolo che apre gli occhi sul lato oscuro, spesso ignorato, di famose località turistiche. Hai fatto bene a precisare pro e contro di un viaggio a Zanzibar

    1. mamaduniatravel

      a me piace raccontare il bello e il brutto di una località e in base alla mia esperienza accompagnando i gruppi sull’isola ho capito che molte persone sentono il forte impatto all’arrivo.. però poi andando più a fondo nessuno vuole andare più via.. l’aria di Zanzibar è magica..

  11. Veronica

    Sicuramente lo shock di aspettarsi un paese dalle spiagge paradisiache e ritrovarsi invece sbattuta in faccia la povertà non è facile, però apprezzo la sincerità delle tue parole.

    1. mamaduniatravel

      Credo che in ogni località ci siano i pro e i contro.. e secondo me è meglio sapere entrambi..

  12. Antonella Ravidà

    mi piacerebbe partire alla scoperta di questo mondo così lontano e diverso dal nostro…la tua descrizione mi ha ricordato il mio viaggio in india…così tanto caos e quanta povertà ma allo stesso tempo quanta umanità e senso di “pace con il resto del mondo” che abbiamo un pò perso in occidente..sicuramente un viaggio che lascia il segno!

    1. mamaduniatravel

      Si esatto.. non sono stata in India ma hai reso perfettamente l’idea.. la stessa sensazione che ho avuto a Zanzibar..

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Facebook
Twitter
Verified by MonsterInsights